Discorsi deliranti sul conflitto di interessi

Nella confusione generale sulla determinazione della ricchezza ai fini tributari, un certo  senatore barbolini fa il colpo di mano sul fisco e si guadagna il suo  quartod'ora di visibilità con un emendamento  che indica il contrasto di interessi come strumento per la lotta all'evasione...Ovvio che non cambierà nulla, però nel frattempo si scrive qualcosa sui siti internet e aumenta la confusione in una società senza punti  di  riferimento  sulla determinazione della ricchezza ai fini tributari...La volgarizzazione è che "si potranno  scaricare gli  scontrini: L' arzillo commentatore della sezione economica di Virgilio, che scrive "se posso scaricare lo scontrino lo chiedo" non pensa "se posso scaricare lo scontrino lo raccolgo  dal bidone della spazzatura"!...

Scontrini detraibili per combattere il "nero". In arrivo il conflitto d'interessi fiscale. Approvata col pacchetto di delega fiscale la misura che dà la possibilità di scaricare scontrini e ricevute. Un vantaggio per le famiglie e un duro colpo al sommerso. Un conflitto di interessi buono esiste e potrebbe essere introdotto in Italia per legge. E' il conflitto di interessi fiscale cioè la contrapposizione dell'interesse del venditore con quello del compratore. Come si ottiene? Rendendo detraibili con la dichiarazione dei redditi gli scontrini e le ricevute di un'ampia serie di spese. Un meccanismo simile a quello che esiste ora per le spese mediche. Potrebbe essere un arma vincente nella lotta al "nero" di commercianti, artigiani e professionisti.

L'introduzione di questo meccanismo, di cui si parla da tempo, è contenuta nel disegno di legge delega fiscale che ha avuto ora il via libera della Commissione Finanze del Senato. L'approvazione definitiva del pacchetto di misure fiscali è prevista entro Natale. Toccherà poi al governo darne attuazione concreta nella cornice della delega parlamentare, stabilendo esattamente quali spese saranno detraibili e quali no.

Se posso scaricare lo scontrino lo richiedo. Il meccanismo è elementare: bisogna in sostanza trattare le famiglie e i contribuenti privati come le imprese. Ogni azienda paga le tasse sul proprio utile, cioè sui ricavi meno i costi. Quando le famiglie potranno, allo stesso modo, abbattere il proprio carico fiscale detraendo (dall'imposta) o deducendo (dal reddito imponibile) alcune spese di base, anche parzialmente, avranno tutto l'interesse a richiedere scontrini e ricevute quando pagano.

Il fisco compenserebbe la perdita di gettito per i maggiori sgravi con l'emersione di un'enorme quantità di operazioni. Si recupererebbe, per esempio, buona parte dell'Iva evasa (che attualmente in Italia è stimata attorno ai 28 miliardi) senza l'impiego di un solo finanziere. E un meccanismo già funzionante con ottimi risultati in alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti.

Le spese detraibili potrebbero essere ad esempio quelle legate alla gestione della casa (riparazioni, acquisti significativi) e dell'auto (meccanico) o alla cura della persona. In fase applicativa il Governo potrà prevedere "opportune fasi applicative" e "eventuali misure di copertura". Si spera senza vanificare lo spirito del provvedimento. (A.D.M.)

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