Qualcuno sostiene che la burocrazia fiscale in Italia costa 21 mld lanno

di Simone Covino

Lancio il sasso - ma non nascondo la mano - per segnalare un articolo scovato sulla free press di oggi: secondo una ricerca svolta per l’ass. Contribuenti Italiani la burocrazia fiscale in Italia costa 5.979 euro l’anno ad ogni contribuente, tra compilazione delle dichiarazioni, degli studi di settore, tenuta della contabilità, trasmissione telematica, addestramento del personale sugli adempimenti fiscali e previdenziali, istanze di autotutela e contenzioso. Quella che nel gergo allarmistico-giornalistico è presentata come una “tassa occulta” incide sulle aziende in maniera inversamente proporzionale alla loro grandezza. Per gli autonomi (fino 5 dipendenti) costa il 10,1% del fatturato, per le imprese fino a 50 addetti l’8,9%, per quelle con meno di 250 addetti l’8,5%.

Premesso che la statistica mescola secondo un criterio non esplicitato accadimenti straordinari (come il contenzioso tributario) con i costi dell’ordinaria tax compliance, è curioso notare che in Europa i medesimi costi ammontano circa a 1100 - 1300 euro. In effetti giusto ieri un giurista francese mi ha confermato che da loro i tributaristi “puri” non esistono (neppure a livello di organi giudicanti).

E’ chiaro che questa “tassa occulta” è in gran parte costituita dalle parcelle dei professionisti che si occupano di assistenza fiscale, confermando con ciò la tesi secondo cui l’Italia ha la singolare caratteristica di essere «l’inferno del dichiarato».

Sarebbe bello cercare di dipanare (con l’aiuto degli altri frequentatori abituali di questo blog) l’intreccio di cause che ha portato a questa situazione, di cui i professionisti sono, tutto sommato involontariamente, beneficiari dal punto di vista economico.

  • Creato il .
  • Visite: 2091
0
0
0
s2smodern

Commenti (0)

Non ci sono ancora commenti

Lascia i tuoi commenti

  1. Invio commento come ospite.
Allegati (0 / 3)
Condividi la tua posizione